25 anni di Sim-patia: intervista a Loredana

25 anni di Simpatia – Intervista: le emozionanti parole di Loredana

Loredana è entrata a Sim-patia il 1 settembre 1999 come Operatore Socio Sanitario (OSS), è andata in pensione il 1° settembre proprio di quest’anno, a 25 anni dalla nascita del progetto di Sim-patia. Abbiamo voluto porle alcune domande per raccogliere lo sguardo di un’operatrice che ha contribuito a questo progetto con il suo tempo e la sua professionalità.

Proprio in occasione dei 25 anni dalla nascita di Sim-patia sei andata in pensione. Ci racconti come sono stati i primi giorni di lavoro in Sim-patia e quali emozioni ti hanno attraversato allora?
Sim-patia era aperta da pochi mesi, non c’erano ancora 28 persone e con noi avevamo dei volontari che ci aiutavano a vestire gli ospiti e a dar loro da mangiare…. Chi erano i primi ospiti di allora? Erano persone in gravi condizioni ma perfettamente in grado di capire ogni cosa, e questo certo mi colpiva.
Ci siamo aiutati tutti insieme, l’organizzazione si stava avviando poco a poco, e man mano che l’esperienza maturava di giorno in giorno le cose mutavano.
Sentivo allora con particolare forza la responsabilità e la preoccupazione di non essere in grado di aiutarli.

Come è stato per te relazionarti agli ospiti? Ci sono degli ospiti che ricordi con particolare affetto e a cui sei legata con la memoria?
Non ho avuto problemi a relazionarmi perché avevo già fatto esperienza in casa di riposo, ma gli ospiti di Sim-patia erano assai più giovani, li sentivo fratelli e alcuni quasi come figli.
Mi è sempre piaciuto oltre che prendermi cura del loro corpo anche curarli nei vestiti. Facevo molta attenzione a distinguere i loro abiti tra i giorni feriali e i giorni festivi per non farli sentire lontani dalla vita di prima.
È proprio per questo che ho portato tante cravatte per loro.
Ho avuto cura degli ospiti quasi dimenticandomi che erano disabili. A mio parere la dignità di ciascuno è fondamentale ed è proprio per questo quindi che anche la parte estetica va curata.
Li ricordo tutti nome per nome e li porto nel cuore anche quelli che non ci sono più.

Passati tanti anni dal tuo primo giorno di lavoro in Sim-patia quale pensi sia il punto di forza di questo progetto, quali sono i motivi per cui a tuo avviso funziona?
Io credo si tratti di un modo di vedere le cose che è di Sim-patia e che ogni operatore che entra qui cerca di fare proprio.
Ogni persona professionale che lavora qui è consapevole del suo compito e tutti cercano di farlo al meglio perché è evidente ogni giorno che le persone più importanti, quelle che meritano tutta la nostra attenzione e comprensione sono proprio gli ospiti.
Il punto di forza secondo me è l’impostazione di come è gestita la struttura. I responsabili di Sim-patia coinvolgono tutti gli operatori e il personale di qualsiasi livello. E poi c’è un modo speciale per come vengono accolti gli ospiti e per l’attenzione con cui i servizi vengono attivati a misura di ciascuno.

Se dovessi parlare di Sim-patia a una persona che ha bisogno dei servizi che si offrono qui, personalmente o per un amico o un famigliare cosa diresti?
Vieni, perché sarai prima di tutto accolto e ascoltato e tra tutti i servizi  che ci sono avrai la possibilità di trovare risposte ai tuoi specifici bisogni.

Un’ultima domanda.. cosa ti mancherà di più di tutta questa esperienza?
Prima di tutto il primo saluto agli ospiti quando al mattino entravo nella loro camera e poi i colleghi, la direzione… Ma è ora di lasciare il lavoro ai giovani, tanto abito vicino e passerò a trovarli, sicuramente presto.

Quella di Loredana, pronunciata con gli occhi sereni e con semplicità sembra più di una promessa. Siamo sicuri che, molto presto, la vedremo ancora  qui e avremo modo di ringraziarla ancora per il suo sincero e prezioso contributo.